“EMOZIONI DAI PARCHI” PERCORSO FOTOGRAFICO di PAOLA SCARSI NEI PARCHI E NELLE AREE PROTETTE DEL LAZIO
QUESTA MOSTRA AVREBBE DOVUTO INAUGURARE VENERDI 13 MARZO 2020 ALLE ORE 10.00 IN OCCASIONE DELL’ARRIVO DELLA TAPPA DELLA CORSA CICLISTICA TIRRENO-ADRIATICO.
Purtroppo,
in ottemperanza alle disposizioni di legge al fine del contenimento della diffusione del virus Covid-19 ogni manifestazione che comportasse assembramento di persone è stata annullata.
Abbiamo così pensato di realizzare una mostra fotografica virtuale riproponendo sul web le fotografie esposte nella sede del Parco di Veio a Sacrofano Romano.
IL PARCO DI VEIO : “Ha immense estensioni verdi, una per tutte la Valle del Sorbo – dice Paola Scarsi – dove ho scattato molte delle immagini esposte; ha una forte vocazione agricola, ed ecco le foto dei campi, della terra, dei solchi degli aratri; è attraversato dalla Via Francigena, come ricordo con l’evocativa immagine del pellegrino nascosto tra gli archi della Madonna del Sorbo. Tantissimi gli animali nei pascoli, allo stato brado o nei recinti… da qui la scelta del primo piano del cavallo, libero, e dell’asino, dietro al filo spinato, delle pecore il cui vello brilla al sole, delle mucche maremmane dalle lunghe corna. Alla storia, con il basolato e un particolare del Santuario di Portonaccio ho voluto affiancare l’arte moderna, con una delle sculture recentemente posizionate nel Parco. Più che un contrasto una continuità espressiva”.
L’EMOZIONE : “Emozione per me è tutto, molto più del “sale della vita”: un colore, uno scorcio, un luccichio, una prospettiva… ed ecco le bacche, le foglie luccicanti, le ragnatele su cui brillano mille goccioline d’acqua… E’ vedere un gatto che “dialoga” con un cigno, foto che considero metafora dell’unione e solidarietà che dovrebbero appartenere a ciascuno di noi. E’ anche “emozione dolorosa” come quella provata vedendo il tasso ucciso da un’automobile: espongo questo scatto per ricordare a tutti quanto la natura sia fragile e vada protetta. Non desidero fare fotografie “accattivanti”, ma presentare la bellezza della natura e le emozioni che mi regala attraverso scatti che chiunque (o quasi) potrebbe fare, in luoghi che tutti possono raggiungere o situazioni che tutti possono vivere. Nessuna costosa attrezzatura, nè lunghi appostamenti o estenuanti attese; faccio scorrere lo sguardo assaporando con passione ogni particolare. Le mie fotografie sono un invito a (ri)scoprire le bellezze naturali della nostra Regione, facilmente raggiungibili da tutti”.
IL PERCORSO FOTOGRAFICO : Ogni esposizione si arricchisce di nuovi scatti lasciandone a casa altri. L’intero progetto ha preso il via con la mostra nel Museo Civico Etrusco Romano di Trevignano Romano, seguita da una nella sede del Parco del Treja a Calcata, poi nella sede dei Carabinieri ex Corpo Forestale dello Stato a Roma, in Castello Odescalchi a Bracciano in occasione dell’evento “1999-2019: venti anni del Parco Naturale di Bracciano e Martignano”. Ora il Parco di Veio e poi….
I RINGRAZIAMENTI : “Agli amici che mi sono vicini con il loro affetto, a coloro che mi sostengono con professionalità ed esperienza, a partire dal “maestro” Mario Rebeschini, grande fotoreporter già presidente dell’Associazione Italiana Reporters Fotografi che mi ha sempre incoraggiato; alla direzione regionale Capitale naturale, parchi e aree protette Regione Lazio; ai Parchi del Lazio e ai loro addetti che, in ogni settore e livello, mi hanno sempre fornito collaborazione; alle Amministrazioni Comunali che mi hanno sempre accolto con entusiasmo; ad ARGA Lazio, Gruppo di specializzazione della FNSI giornalisti della Regione Lazio che si occupano di Ambiente, Territorio, Agricoltura, Enogastronomia, Turismo; a Eric che tenta ancora, invano, di insegnarmi tempi e aperture.
L’AUTRICE: Paola Scarsi, giornalista e fotografa, motociclista, mamma. Esperta di tematiche sociali dopo oltre 30 anni nella Capitale ha scelto di vivere a Trevignano Romano.
Il mio intento è quello di condividere, attraverso le fotografie, le emozioni ed i sentimenti che ho provato mentre scattavo.