La basilica di Sant’Elia è monumento nazionale parte di un complesso noto con il nome di Santuario pontificio di Santa Maria “ad rupes” e sin dai primi secoli dell’era cristiana si distinse come centro benedettino.
Nel 520 fu costruita come monastero, e solo nel XI secolo l’abate Elia costruì la basilica. Nel 1607 la caduta di un masso dalla rupe danneggiò la parete laterale sinistra: la riparazione fu curata dai Farnese che possedettero la basilica fra il 1540 e il 1649.
L’INTERNO della Basilica di Sant’Elia
Sant’Elia è una basilica in stile romanico il cui impianto planimetrico è costituito da tre navate e da un transetto. La navata maggiore presenta sette archi per lato, sorretti da sei colonne con differenti capitelli corinzi e da due semi colonne terminali. Le colonne che delimitano la navata centrale provengono quasi certamente dallo spoglio di ville e monumenti romani. L’abside è totalmente affrescato; i dipinti sono stati eseguiti, intorno all’anno mille, dai fratelli Giovanni e Stefano e da un nipote di Giovanni, Niccolò. L’altare maggiore è sormontato da un ciborio decorato da una croce cosmatesca e sorretto da quattro colonne. Nel lato destro verso la navata sinistra il pulpito presenta un altro registro databile all’epoca di papa Gregorio IV. Il transetto e parte della navata centrale presentano un pavimento cosmatesco del periodo alessandrino.
GLI AFFRESCHI della Basilica di Sant’Elia
Sono fra i più interessanti e meglio conservati fra tutte le chiese romaniche laziali. Il catino absidale è dominato nella parte alta dalla figura del Cristo Redentore con al fianco Pietro e Paolo e altri due santi non identificati. Più in basso dodici agnelli, che simboleggiano gli apostoli, in movimento verso l’Agnello di Dio. Nella parte inferiore è rappresentato un corteo di vergini che portano corone da offrire ad una Madonna che doveva essere raffigurata al centro del dipinto e che è andata distrutta. Il lato sinistro del transetto risulta nudo, probabilmente a seguito della caduta del masso che nel 1607 lo distrusse. Il lato destro è ricoperto di affreschi che raffigurano visioni dell’apocalisse.
LA CRIPTA della Basilica di Sant’Elia
Si sviluppa su due ambienti: il primo, contenente la tomba di San Nonnoso, è collegato alla navata destra da una scala rettilinea ed è coperto da una volta a botte; il secondo, più ampio, si sviluppa sotto la parte centrale del transetto e dell’abside ed ospita la tomba di sant’Anastasio.
Indirizzo: Via Sant’Elia – 01030 – Castel Sant’Elia – (Vt)
Orario: dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00.