Nella seconda metà del XVII sec la famiglia Orsini è soppiantata dai Chigi

Nella seconda metà del XVII secolo “Il prestigio e la politica di potenza perseguiti dai feudatari in un’epoca a crescente sviluppo commerciale, sono le principali cause della loro rovina: l’autosufficienza del mercato curtense è stata spezzata. Gli Orsini, la vecchia famiglia feudale che aveva lottato contro i Colonna per il controllo di Roma, vengono soppiantati dai Chigi, una nuova famiglia di mercanti, appaltatori di dogane e tesorieri papali, divenuti potenti nel nuovo clima nepotista della corte di Roma”. (Piero Ugolini)
Lo Stato di Campagnano comprendeva Cesano, Formello e Sacrofano

Dagli Orsini, nel 1661, la famiglia Chigi, imparentata con papa Alessandro VII, acquista per 345.000 scudi lo Stato di Campagnano che comprendeva i quattro feudi di Cesano, Formello e Sacrofano.
La stabile tendenza della politica baronale a ritrarre quantità sempre maggiori di denaro dal feudo e dalla Comunità, assume, coll’andar del tempo, un ritmo sempre più veloce. Nel secolo XVII censi e rendite vengono ripetutamente venduti. Ma a Campagnano opera una Comunità che si contrappone con determinazione al potere baronale degli Orsini e, grazie agli stretti rapporti con Roma, conserva una maggiore autonomia rispetto alla nuova potenza dei principi Chigi. Il Consiglio Generale formato da tutti i capo famiglia, svolge con caparbietà le sue funzioni amministrative per la cura dei beni comuni.
La posizione strategica di Campagnano favorisce la crescita degli investimenti economici
A Campagnano, già nel XV secolo, facevano capo più strade, carreggiate o no, ma sempre di transito. Ciò è documentato anche da un breve testo di Alessandro VI, il quale, nel 1494, per contrastare la discesa di Carlo VIII, scrive al principe Orsini, “di difendere Passo Corese, Ronciglione e Sutri. Se queste postazioni dovessero cedere – aggiunge il Papa – si ritiri a Bracciano e Campagnano”. Da ordini siffatti si può dedurre che Campagnano, come Bracciano, doveva avere una viabilità adeguata ad adottare una difesa manovrata atta a ritardare l’ingresso del nemico a Roma.
La posizione strategica di Campagnano favorisce la crescita degli investimenti economici a cominciare dal miglioramento della viabilità, dagli imponenti interventi di bonifica, dallo sviluppo del centro abitato che vedrà significativi interventi edilizi nel Borgo Paolino (C.so Vittorio Emanuele II) ed in Piazza Maggiore (Piazza Cesare Leonelli).

Di questi interventi segnaliamo in particolare la realizzazione di:
- palazzo Sforza-Castellani;
- palazzo Chigi;
- completamento della rinascimentale Piazza Maggiore, oggi Piazza Cesare Leonelli,
- nuovo Arco di Porta Romana che sostituirà L’Arco della “Porta Antica della strada dritta della Terra”;
- Ponte di Porta Romana;
- completamento del Borgo Paolino, oggi C.so Vittorio Emanuele II;
- restauro di palazzo Chiatti;
- bonifica del lago di Stracciacappa;
- bonifica del paludoso e storicamente malsano lago di Baccano con la realizzazione del Fosso Maestro, anche detto Curzio;
- realizzazione del Granaio Chigi, innanzi alla Posta di Baccano;
- ristrutturazione di palazzo Scarnicchia, adibito a Caserma dei Carabinieri a cavallo, oggi sede del Centro Sociale Anziani, dell’Avis ed ex sede del Parco Regionale di Veio;
- nuova sede del Comune e del Carcere presso la Rocca Orsini.
La Rocca Orsini sorgeva nel luogo dell’attuale Municipio. Innanzi aveva un fossato che fu colmato tra XVI XVII secolo, quando il paese venne ampliato verso sud con la costruzione del Borgo Paolino (C.so Vittorio Emanuele). Anche questi interventi urbanistici, artistici, architettonici e di bonifica realizzati tra il XVII e il XIX secolo hanno avuto una tale rilevanza da caratterizzare ancora oggi Campagnano.
Finisce qui la cronologia storica moderna del nostro paese.
(I testi sono di Dionisio Moretti, alcune immagini sono state riprese da Paola Spaccia).