Santo Alexandro fu seppellito al XX miglio della via Cassia
CAMPAGNANO DI ROMA – Eseguita la condanna, S. Alessandro, vescovo di Baccano, fu sepolto al XX miglio della via Cassia. In suo nome fu edificata una chiesa e, presso di essa, istituito un “cimiterium per circuitum loci pede trecento”.
Alcuni decenni più avanti, Papa Damaso (366 – 384 d.C.), gli fece costruire una “criptam condignam”.
E’ da questo momento che la cristianità inizia a radicarsi nel nostro territorio, grazie alla sua prossimità a Roma.
Agli inizi del secondo millennio, la bolla di Leone IV del 1053, conferma ai canonici di S. Pietro, tra le altre proprietà, l’”ecchlesia Sancti Alexandri quae est in Baccanis” e un “ Burgus Sancti Alexandri”.
La Catacomba di Campagnano in prossimità dei confini con Sacrofano e Formello: ospitava oltre 300 defunti

Nel 2015, la Tipografia Vaticana pubblica negli Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia (serie III), i RENDICONTI, volume LXXXVII, dell’anno Accademico 2014-2015. In essi la dott.ssa Licia Capannolo documenta la sua scoperta della CATACOMBA DI CAMPAGNANO, ad est del nostro territorio, in prossimità dei confini con Sacrofano e Formello. Riportiamo alcuni passi del suo documento: “Durante le ricognizioni effettuate nel territorio di Campagnano di Roma, è stato scoperto un nuovo complesso cimiteriale cristiano. La CATACOMBA è scavata in un tufo grigio detto di Baccano, sulla sommità di un piccolo poggio. Questa è costituita da tre gallerie principali, convergenti verso un vestibolo d’ingresso, posto sul crinale della collina e raccordate da due diramazioni secondarie.”
Lo sviluppo del cimitero di Campagnano di Roma, trova specifici confronti con altri cimiteri dell’Etruria Meridionale come San Savinilla a Nepi, Ss. Gratiliano e Felicissimo a Faleri Novi, San Giovenale a Sutri e Santa Teodora a Rignano Flaminio, tutti monumenti assegnabili al IV secolo d.C..
In base al numero dei loculi visibili nei settori meglio conservati e liberi dagli interri, si può ipotizzare che la CATACOMBA ospitasse all’incirca almeno 300 – 400 sepolture.
Le notevoli dimensioni della CATACOMBA e il relativo ingente numero delle sepolture che essa poteva ospitare, è testimonianza della presenza nell’area di un abitato”.
Le ville romane intorno alla catacomba

“Le ricerche della British School di Roma hanno rivelato, nell’area circostante la CATACOMBA, la presenza di una serie di ville la cui vita si prolunga fino al periodo tardo romano. Queste erano distribuite sulle alture che digradavano verso il fondo valle, il quale era percorso da un’importante strada”.
A questo proposito, Timothy W. Potter, nel suo libro “Storia del Paesaggio dell’Etruria Meridionale. Archeologia e trasformazioni del territorio”, riferisce che: “Presso il bivio di Formello, si conosce un piccolo Ponte, largo metri, 1,58, eretto nel I secolo d.C da un privato per collegare una strada secondaria a una serie di poderi a nord del fosso. Rimangono un Arco e i piedi dritti di blocchi di tufo squadrati senza malta. Ma la scoperta più significativa fu che la Chiave di Volta dell’Arco recava su entrambi i lati un’iscrizione attestante T. HUMANIUS STABILIO. Egli aveva fatto costruire il Ponte in privato transientibus (a proprie spese per chi lo attraversava).
Dionisio Moretti