Il Castrum Sorbi nel medio e basso Medioevo (X – XV sec.)
Nel cuore del Parco di Veio, al confine tra i Comuni di Campagnano e Formello, in un ambiente suggestivo dal punto di vista naturalistico, si estende solcata dal fiume Cremera, la valle del Sorbo.
Proviamo a lasciarci guidare dalla fantasia e a ritroso arrivare….sino al Medioevo. E’ proprio qui che, verso la fine del X sec., si è verificata una riorganizzazione della campagna.
Nell’area, sebbene fosse documentata la presenza di una fortificazione denominata Castrum Sorbi, non erano presenti agglomerati ma insediamenti sparsi caratterizzati da piccole proprietà, fondi e ville.
L’assetto delle strade nel medioevo
Nel Medioevo nelle valli del Sorbo erano presenti numerosi percorsi viari, alcuni dei quali erano antecedenti al periodo romano e riferibili a quello etrusco ed addirittura all’insediamento preistorico.
La funzione delle strade in loco era soprattutto quella di collegare gli appezzamenti di terreno coltivato, gli insediamenti rurali e le chiese, tra loro, e con le strade principali.
Il castrum di Campagnano, era unito alla Cassia, grazie a due vie di raccordo, a Nord col ponte del Pavone e, a Sud con il borgo di Baccano. Gli altri collegamenti di cui godeva erano ad Est con la via Flaminia e a Sud rispettivamente con Sacrofano (Scrofano) e con Formello, quest’ultimo grazie al passaggio attraverso il cratere del Sorbo.
I reperti archeologici del Castrum Sorbi nell’Alto Medioevo
Il Castrum Sorbi nacque probabilmente sotto la spinta del Monastero di S. Alessio sull’Aventino, come attesta la bolla datata al 996 dell’Imperatore Ottone III riguardo la proprietà del castellum quod dicitur Sorbi (quando passò sotto la giurisdizione del monastero di San Paolo). Alcuni resti del primo castello sono ancora visibili a destra del piazzale davanti alla chiesa, con la “Torre delle Viole” e parte della cinta muraria
Una testimonianza archeologica importante è la presenza, risalente al 1026, presso il Ponte sul fosso della Mola di Formello, di una ceramica attestante che, sulle fondamenta di un edificio romano, esisteva una piccola chiesa di campagna. Inoltre la presenza, all’interno delle strutture quattrocentesche del convento di Santa Maria del Sorbo, di parti di mura antiche, dimostra una fase di occupazione precedente. Esistono infatti tracce di una cinta muraria formata da blocchi di tufo irregolarmente squadrati ed appoggiati sul tufo naturale. Sempre nello stesso periodo, ovvero da collocarsi nell’Alto Medioevo, erano presenti resti di mura che probabilmente sono appartenuti ad una torre che, per la sua posizione dominante la valle, doveva avere una funzione di avvistamento.

La struttura del complesso del Sorbo: Santa Maria del Sorbo
La prova che esisteva una chiesa prima di quella quattrocentesca è evidenziata dalle caratteristiche della planimetria di quest’ultima. Le due navate sono infatti irregolari e l’abside, dietro il quale sono state rinvenute porzioni di muri precedenti, non risulta essere in asse con la navata principale,
Tutte le raffigurazioni riguardanti il complesso del Sorbo sono successive a com’era nel XIII sec.

Gli elementi fondamentali che lo costituiscono e lo caratterizzano sono essenzialmente la chiesa e il campanile. Non è possibile però tralasciare la struttura conventuale a pianta rettangolare, situata ad Ovest di fianco e parallelamente alla chiesa e la cinta muraria. Ad Est è presente una struttura minore in posizione arretrata rispetto alla facciata della chiesa,
Le carte topografiche disponibili non consentono di stabilire una diversa datazione per i vari edifici presenti nel complesso. Probabilmente fanno tutti parte del convento quattrocentesco, con l’aggiunta delle componenti murarie dell’antico castrum. Soltanto in un secondo tempo si sono aggiunte nuove strutture.
Prove a favore dell’esistenza del Castrum Sorbi
L’esistenza del Castrum Sorbi è provata dal fatto che tale fortificazione è citata in un antico registro del 1416, dove erano elencate le comunità che dovevano pagare a Roma la tassa del sale, per poi scomparire nel 1451. Tale tassa ammontava a 5 rubbia e ciò ci fornisce un’idea della modesta consistenza del castrum per quanto concerne la popolazione, paragonandolo a Campagnano e a Formello che ne dovevano pagare rispettivamente 25 e 10.
In base a queste considerazioni è verosimile ritenere che nel castrum vi vivevano all’incirca venti famiglie e che il suo abbandono si è verificato tra la fine del Trecento e l’inizio del secolo successivo.
La fondazione del Castrum Sorbi può essere collocata verso la prima metà del X sec
La prima fonte che cita il castrum è un documento del 31 maggio 996 con il quale Ottone III cedeva alcuni beni fondiari al monastero romano di Sant’Alessio. Evidentemente il castrum esisteva già a quel tempo e la sua fondazione, si ritiene ad opera di privati, può essere collocata verso la prima metà del X sec. Precedentemente doveva far parte dei possedimenti della Chiesa, estesi tra Veio e Nepi.
Nella prima metà del XI sec., la zona del Sorbo era circondata da castelli, in particolare quelli di Campagnano, Formello, Cesano e il borgo di Baccano. Il cratere del Sorbo era invece abitato perlopiù da famiglie residenti in nuclei rurali sparsi ed è diventato, così come altre aree, zona ambita da parte di enti monastici romani, in particolare dal monastero dei Santi Cosma e Damiano.

A questo proposito esiste un documento in cui viene menzionata la cava del Sorbo e si ipotizza si tratti della strada, posta parallelamente al fosso di Santa Maria del Sorbo. Così come esisteva una via che collegava Campagnano e Formello, passante per il Sorbo e che attraversava il fosso con almeno due ponti.
Il Castrum Sorbi era dotato di una chiesa e di un cimitero e nel 1270 è appartenuto ai discendenti del Cardinal Riccardo Annibaldi. Nell’arco temporale che va dal 1369 al 1410 il castrum era ancora in vita come una comunità rurale autonoma, anche se si avviava verso un lento ed inesorabile declino, abbandonato da una popolazione sempre meno numerosa.

Complesso della Madonna del Sorbo in una topografia dell’Agro Romano, 1692.
Ormai non era più proprietà del monastero dei Santi Bonifacio ed Alessio e sorge quindi spontaneo l’interrogativo:” A chi è appartenuto in questo periodo il castrum Sorbi? “. E’ stato inglobato nei terreni di pertinenza dei castelli di Campagnano e di Formello, nel grande feudo degli Orsini, famiglia nobile imparentata con gli Annibaldi.

Nel 1425 a Giordano Orsini si è rivolto il Papa Martino V dando in concessione il castrum Sorbi con la chiesa di Santa Maria ai frati del Carmelo per costruirvi un monastero. Tra il 1524 e il 1860, in relazione anche alla nomina di nuovi priori, sono stati compilati ben cinque inventari catastali.
Per quanto concerne l’appartenenza e confini delimitanti il castrum Sorbi non vi sono che ipotesi.
Il Castum Sorbi nelle documentazioni
Nelle documentazioni sino al 1410 viene posto tra i castelli e i terreni di pertinenza di Campagnano e Formello.
Nei due inventari cinquecenteschi dei frati carmelitani del Sorbo il castrum sembra appartenere in parte a Campagnano e in parte a Formello.
In un altro documento, risalente alla seconda metà del XVI sec., facente parte dell’archivio della famiglia Orsini e depositato a Los Angeles, presso l’Università della California, “i confini deli tereni dela Madona” rientrano nel territorio di Formello.
